Ausl di Piacenza annuncia un nuovo sciopero: la data da segnare in calendario e cosa rischiano i pazienti
Giornata di grande sciopero per medici e infermieri dell’Ausl di Piacenza: “Garantiti servizi minimi essenziali”.
Non si accontentano, medici e infermieri dell’Ausl di Piacenza si mostrano particolarmente indignati dal contenuto della Legge di Bilancio. Protestano contro un Governo che pare sia poco attento alle loro esigenze.
È questo che ha spinto il personale sanitario dell’Ausl a scioperare il giorno 20 novembre. La mobilitazione è stata proclamata da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up. Nonostante la giornata di sciopero, il personale afferma che i servizi minimi essenziali saranno comunque attivi nel pieno rispetto della normativa vigente.
Questo sciopero mette in luce un fatto davvero importante: professionisti che non vengono valorizzati, delusione crescente e impossibilità del Governo di soddisfare le richieste di un settore ormai in ginocchio.
“Misure al di sotto delle necessità”: deluse le aspettative del personale sanitario
A pronunciarsi in merito alle motivazioni che spingono il personale sanitario a scioperare è Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed. All’interno di una nota afferma: “Ridotte al lumicino le risorse necessarie per una politica di assunzioni che recuperi i tagli del passato, elimini il fenomeno dei ‘gettonisti’ e migliori le condizioni di lavoro”.
Retribuzioni insoddisfacenti, risorse che sembrano avere poca attenzione, il fenomeno di aggressioni verbali e fisiche sempre più crescente, sono tutte dinamiche che hanno reso il lavoro del personale sanitario sempre più difficile. Un grido d’aiuto per riportare in auge un settore che, soprattutto oggi, interessa l’80% dei cittadini che hanno bisogno di frequenti cure mediche e attenzioni.
Servizio sanitario in protesta: le risorse sono sempre più insufficienti
Le risorse scarseggiano sempre di più, così come le retribuzioni che non sono all’altezza dell’operato di medici ed infermieri. “La questione delle retribuzioni è questione politica perché riguarda il valore del lavoro e quello di chi lo fa. Restituire autorevolezza al lavoro dei professionisti sanitari, anche attraverso la leva economica, è condizione indispensabile per consentire loro di operare con responsabilità, efficienza ed efficacia”, afferma il segretario di Anaao. L’inadeguatezza delle retribuzioni genera un effetto a catena con meno domande di formazione, meno persone disposte a lavorare e più fughe in altri paesi.
Lo scopo dello sciopero è proprio quello di fare luce su un problema che non è solo dei dipendenti, ma è anche d’interesse sociale e politico. “Non è un caso che la salute sia diventata oggi il primo problema per l’80% dei cittadini, né è da sottovalutare il rischio che il liquefarsi del Sistema sanitario nazionale produca un disastro sociale e civile di dimensioni oggi inimmaginabili”. È compito del Governo e delle Istituzioni garantire delle soluzioni per rendere accessibili le cure e, aver premura nei confronti di un Sistema sanitario ormai indebolito da anni di disattenzioni.