Guardia medica di Forlì, nuove indagini per chiarire il fenomeno dell’assenteismo: controlli a tappeto sui dispositivi elettronici
Continua l’indagine sull’assenteismo del servizio di Guardia Medica nella provincia di Forlì. Guardiamo insieme alle ultime novità del caso.
Si tratta spesso di una battuta, quando si discute sul lavoro nel settore pubblico, di solito criticando una presunta poca solerzia da parte dell’amministrazione. Eppure il fenomeno dell‘assenteismo viene trattato dallo Stato italiano con una certa risolutezza, cercando di volta in volta di individuare, laddove scoppino determinati ‘casi’, i responsabili.
L’assenteismo è tanto più grave quando si verifica in un settore strategico e importantissimo per la cittadinanza quale la salute pubblica. Se infatti una pausa caffè di troppo per un addetto comunale viene considerata un fastidio e niente più, nel caso di un medico può significare la differenza tra il trattare un paziente guaribile e un paziente in punto di morte.
Il problema è tanto più importante considerando come il pronto soccorso sia uno dei luoghi dove si sente maggiormente la carenza di medici e infermieri in Italia. Un luogo dove le (tante) carenze del pubblico derivanti da decenni di tagli ininterrotti prorompono in tutta la loro gravità.
Le indagini previste, un percorso molto difficile
In quest’ambito l’Emilia Romagna non fa purtroppo eccezione, con un’indagine proprio in questi giorni in corso a Forlì. È stato infatti scoperto un fenomeno assai vasto di assenteismo dei medici in teoria presenti nella Guardia Medica dell’Auls Romagna, presente in via della Rocca.
In questo contesto, come si apprende da Forlì Today, sono stati sottoposti a sequestro tutti i dispositivi di comunicazione, dei quali si sta eseguendo una copia forense. Ma a che cosa serve tutto ciò? I responsabili delle indagini stanno cercando di comprendere quali turni venissero saltati, analizzando l’assistenza fornita a Forlì, Forlimpopoli, Dovadola e Modigliana. Un giro di assenteismo pertanto assai ampio.
L’investigazione in corso: una ricerca che appare ardua
La squadra mobile della Questura ha appurato che i medici sottoposti a indagine “abbandonavano l’utenza di servizio a loro assegnata, allontanandosi dalla sede della continuità assistenziale per recarsi nelle loro abitazioni o in altri luoghi diversi o iniziare il turno di lavoro con ritardo di ore, arrecando gravi danni all’operatività del servizio“.
Sono le stesse forze dell’ordine a chiarire ogni dubbio, ribadendo come fossero “fatti diffusi e non isolati, commessi a partire da agosto del 2023 nella sede della Guardia medica di Forlì e che hanno coinvolto anche giovani medici specializzandi“. Intanto le indagini proseguono e tutti sono in attesa di nuovi aggiornamenti.