Bologna, stato di agitazione tra i lavoratori nel campo dei trasporti: si va verso un nuovo sciopero generale
Dipendenti pronti per lo sciopero di 24 ore inerente i trasporti. Ecco quando avrà inizio e quali disagi dovranno affrontare i cittadini.
Ancora pochi giorni al tanto atteso sciopero già annunciato dai lavoratori del settore dei trasporti in Emilia Romagna. I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, hanno annunciato un nuovo sciopero nazionale che avrà una durata di 24 ore.
Non vi sarà rispetto delle fasce di garanzia e non saranno garantiti alcuni spostamenti per l’intera giornata. Nonostante sia questa la terza protesta dell’anno 2024, vi è una differenza sostanziale rispetto alle precedenti.
Nella nuova protesta in arrivo i lavoratori hanno scelto di astenersi dal loro lavoro per tutto il giorno, senza assicurare il funzionamento dei vari servizi, “Marconi Express” incluso.
Sciopero dei trasporti a Bologna: i dettagli
Lo stop di un giorno è stato annunciato attraverso una nota unitaria delle sigle, ma qual è il motivo di questo fermo improvviso? Pare proprio che alla base della protesta, vi sia il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità Tpl), scaduto il 31 dicembre 2023.
Le organizzazioni sindacali hanno cercato di spiegare le motivazioni dello sciopero, affermando: “La nuova mobilitazione si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza ed avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del Governo e del Ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione”.
Le richieste dei lavoratori
Uno sciopero intenso e mosso da esigenze ben specifiche: il rinnovo contrattuale. Ma non solo, quello che chiedono i sindacati è anche un incremento economico in linea con l’aumento dei costi e delle spese giornaliere che sembrano aumentare a dismisura.
“Vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il Ministero degli Interni e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni”: affermano i dipendenti. La data da cerchiare in rosso sul calendario è quindi quella di venerdì 8 novembre e chi è intenzionato ad usare i mezzi pubblici dovrà prestare attenzione ad eventuali annunci oppure organizzarsi per tempo.