Caffè in cialde: pensi di comprare le migliori ma ti sbagli di grosso | Secondo gli esperti sono piene di sostanze tossiche
Nuovi test condotti sulle cialde del caffè hanno mostrato dei risultati raccapriccianti! Alcune sono altamente tossiche.
Non c’è niente di meglio che gustarsi una buona tazza di caffè. È il modo giusto per iniziare la giornata o per terminare un pasto. Si tratta della bevanda preferita dalla maggior parte delle persone, nonché la principale che viene consumata ogni giorno.
Per la comodità di utilizzo, il caffè in genere viene consumato in cialde, basta inserirle nell’apposita macchinetta e il gioco è fatto. In commercio esistono diverse marche e proprio qui bisogna fare attenzione. Per la frequenza con la quale viene assunta la bevanda è importante conoscere quali possono essere considerate quelle più affidabili.
Tuttavia, ci sono delle cialde che andrebbero assolutamente evitate a causa di contaminanti pericolosi trovati al loro interno. Di quali si tratta? Continua a leggere per scoprirlo.
Test sulle cialde di caffè: ecco quelle da evitare
Come riferisce IlSalvagente, i rilievi effettuati nei laboratori tedeschi di Oekotest, hanno lasciato tutti senza parole. La preoccupazione circa la sicurezza dei consumatori è massima e ad essere coinvolti sono diverse tipologie di caffè che vengono comunemente scelte e consumate. Tra queste marchi come Lidl, Aldi, Penny e Lavazza Crema e gusto. Le sostanze trovate al loro interno sono numerose. Di seguito ne riporteremo alcune, descrivendone le possibili conseguenze che porterebbero dopo una lunga assunzione:
- Acrilammide: composto chimico che si forma durante la tostatura del caffè. Una delle sostanze più problematiche, un contaminante altamente cancerogeno e dannoso per il DNA. Tra i prodotti italiani che sono poco al di sotto del limite massimo troviamo le cialde Penny, Lavazza e Aldi;
- Furano e metilfurani: anche questi composti si sviluppano durante la tostatura del caffè. Sono stati rilevati in tutte le 21 cialde testate, si tratta di contaminanti che possono causare danni epatici a lungo termine e, in dosi elevate, hanno effetti cancerogeni;
- Residui di pesticidi: il Caffeciao Caffè Crema di Norma ha raggiunto dei risultati massimi della presenza di un potente pesticida, il glifosfato ma anche dell’insetticida tossico per le api, l’acetamiprid.
La preoccupazione dei ricercatori
Come avrete ben appreso i risultati sono stati davvero preoccupanti. Il test condotto da Oekotest ha diffuso preoccupazioni circa la produzione delle cialde di caffè. Proprio per questo sono stati richiesti dei controlli specifici e una maggiore trasparenza lungo la filiera del caffè e delle piantagioni.
Vi è la necessità che le normative attuali vengano ridefinite e siano più severe al fine di garantire una maggiore sicurezza al consumatore finale. Urge un cambiamento repentino che possa rivoluzionare il modus operandi delle aziende produttrici ed evitare che l’esposizione prolungata al consumo delle cialde del caffè non risulti nocivo per la salute dei consumatori.