Bologna, noto locale della zona chiuso per aver servito alcool a dei minorenni: due casi in poche settimane
Problemi a Bologna, un bar è stato chiuso per aver servito alcool a minorenni. Vediamo insieme i contorni del caso.
Alcool e giovani, un connubio tristemente famoso. Non è certo una novità che i due elementi procedano di pari passo, spesso presenti in molti casi di cronaca nera. In questo contesto si colloca la decisione assunta a Bologna dove è stato il questore in persona, cioè Antonio Sbordone, a sospendere per 20 giorni l’attività del locale in via De’ Falegnami e pertanto in pieno centro storico. I ripetuti controlli hanno infatti confermato come nel bar si servisse bevande superalcoliche a minorenni.
Nel caso specifico in questione si serviva alcol a due ragazze under 18, un’attività altamente illegale. Il caso specifico è stato scoperto durante un pattugliamento della Divisione di polizia della Questura e della polizia locale stessa. In particolare il gestore non si era minimamente preoccupato di verificare la seppur evidente giovanissima età delle avventrici, preferendo servire alcool direttamente, senza porre ingombranti domande.
Occorrerebbe invece chiedere sempre il documento di identità. In questo caso il gestore già in passato aveva commesso diverse infrazioni nella gestione del locale. Specificatamente il caso peggiore era avvenuto a settembre 2024 quando una ragazza, di nuovo under 18, era stata vista con un chiaro malessere da ubriacatura dopo aver consumato alcool proprio nello stesso bar di via De’ falegnami. Un chiaro indizio, se vogliamo.
Il caso precedente di Piazza Malpighi
Non è la prima volta che succede, va da sé. I più attenti ricorderanno il caso di Piazza Malpighi dove erano stati identificati ben 10 minori intenti a bere con allegria birra e infernali cocktail che mescolavano gin e vodka. Li avevano acquistati da un bar nelle vicinanze.
Il titolare – che non poteva essere stato tratto in inganno, perché i minori avevano solo quindici anni in alcuni casi – era stato multato con 1000 euro e una denuncia penale; il bar però dovrebbe essere ancora operativo.
Le statistiche preoccupanti in Emilia Romagna
Non si tratta d’altronde di una particolarità di Bologna, né di casi isolati, ma di un trend in crescita progressiva che preoccupa istituzioni ed enti educativi. Dove si andrà a finire? Molti se lo chiedono a fronte delle statistiche dell’Azienda USL di Bologna. Nel 2023 sono risultati infatti 160 giovani under 25 presi direttamente in carico per problemi di dipendenza legati a eroina, cocaina e – non ultimo – alcol. L’alcol è la terza sostanza da cui appaiono dipendenti, dopo le prime due droghe.
Sembra essere in generale crescita l’assunzione di alcol e cocaina, mentre l’eroina pur essendo la principale causa di ricovero non è più assunta tanto come un tempo. Senza dubbio svolge un ruolo importante l’interconnessione presente tra Terzo Settore, comunità terapeutiche e rete dei Servizi.