Ravenna, il video denuncia del personale sanitario: dai rubinetti fuoriesce acqua marrone | La risposta dell’Ausl non soddisfa
Acqua marrone dai rubinetti di un ospedale ravennate. Il video è virale, vediamo insieme qual è la situazione reale.
Tempi duri per il sistema sanitario di Ravenna, in Emilia Romagna. Un video, riportato dal Corriere della Romagna, mostra all’ospedale di Santa Maria delle Croci l’acqua che esce da un normale rubinetto marrone, simile a fango. Seguono poi diversi secondi prima che l’acqua raggiunga una sufficiente trasparenza.
Il problema, secondo quanto riportato dai giornali locali, si verificherebbe nella zona dell’ospedale rimasta immutata dagli anni Sessanta del novecento: la zona post acuti e Otorinolaringoiatria. Non si manca di registrare però il problema anche presso il dipartimento di emergenza e accettazione (Dea), certo più recente.
Sembra che il personale sia ormai abituato, in quella zona, a un’acqua giallognola, dall’aspetto poco invitante. Nessuno osa berla, i più la usano per lavarsi le mani, come da prescrizioni sanitarie. Tuttavia l’acqua marrone, colorata d’una poco invitante fanghiglia, rappresenta una novità. In passato chi aveva accettato l’acqua che, giungendo dalle tubature pubbliche dovrebbe essere in ogni caso potabile, l’aveva definita ‘rugginosa’. Altri hanno pensato, quale possibile soluzione, di utilizzare solo l’acqua calda.
La spiegazione ufficiale: ecco perchè l’acqua ha quest’aspetto
L’ufficio tecnico dell’ospedale, in risposta alle polemiche, ha osservato come si tratti di acqua certo sana, ma proveniente da vecchie tubature sottoposte a pesanti trattamenti chimici biocidi anti legionella.
In pratica viene immesso biossido di cloro che con uno shock termico consistente nell’utilizzare acqua calda oltre i 60 gradi. Tuttavia ciò porta alla corrosione delle tubature e al rilascio di ferro in grandi quantità.
La soluzione al problema ‘idrico’ non è una strada facile
Naturalmente la soluzione più semplice sarebbe sostituire semplicemente le condotte con un impianto del tutto nuovo, rimpiazzando i tubi ormai corrosi. Ed è quanto si sta già provando a fare, ma solo a piccoli tratti: l’alternativa sarebbe infatti chiudere completamente l’ospedale e ciò, specie per le condizioni di sovraffollamento, non è possibile.
Non si esclude però nemmeno la presenza di una possibile falla. Ad esempio nella sezione lungodegenza si era rotta una tubatura dell’acqua calda, a propria volta responsabile dell’alto livello di ruggine. L’acqua, rassicurano però gli esperti, è assolutamente potabile. Sono state infatti condotte apposite analisi che hanno confermato come l’acqua, nonostante il cattivo aspetto, sia pienamente utilizzabile. Lo scetticismo però abbonda, come è comprensibile, e molti non si fidano.