Antonino Cannavacciuolo, tappa a Ravenna ma non in cucina: lo chef diventa un testimone chiave in Tribunale
Lo chef Cannavacciuolo in panni mai visti prima: sarà il testimone in un processo giuridico legato alla sua immagine.
Antonino Cannavacciuolo è noto a tutti per essere uno degli chef più rinomati in assoluto. Il suo carattere espansivo, mescolato alla bravura nel cucinare, formano una figura davvero unica e irripetibile.
Ed è proprio questa figura che è stata utilizzata da un ristoratore nel suo ristorante di Ravenna, per farsi pubblicità. Ebbene si, il celebre chef era diventato un vero e proprio testimonial del ristorante ma a sua insaputa.
I proprietari del locale sono stati chiamati in tribunale per aver utilizzato senza consenso l’immagine di Cannavacciuolo. Ma cerchiamo di scoprire altri dettagli sulla vicenda.
Utilizzavano il volto noto di Cannavacciuolo per farsi pubblicità
Partiamo dal principio. Tutto ha preso il via nel 2018 quando un gruppo di ristoratori ha deciso di dare una svolta al proprio locale con una nuova pubblicità. Uno dei soci in questione aveva già incontrato lo chef Cannavacciuolo in passato, quando gestiva un locale a Suzzara in provincia di Mantova, divenuto famoso grazie al programma “Cucine da Incubo”. Cannavacciuolo si era quindi recato in questo locale per provare a cambiare il destino dei proprietari.
Dopo aver apportato dei cambiamenti al ristorante, rivoluzionando gli interni e anche il menù, il ristorante ha ripreso i suoi ritmi d’un tempo. Tuttavia, la donna dopo alcuni anni si è poi trasferita a Ravenna, dove ha aperto un nuovo ristorante (quello coinvolto nel caso) ed ha deciso di utilizzare lo stesso menù, creato da Antonino Cannavacciuolo nel vecchio ristorante. Non solo però perché la donna ha deciso di farsi pubblicità utilizzando anche il volto del noto chef a sua insaputa.
Dalla denuncia al processo in tribunale
Dopo la scoperta, avvenuta grazie alla segnalazione di una fan dello chef, Antonino Cannavacciuolo ha deciso di sporgere denuncia nei confronti del ristorante. Gli imputati sono in totale tre e sono stati accusati di aver utilizzato impropriamente l’immagine dello chef famoso. I capi d’accusa riguardano la violazione dell’articolo 473 del Codice penale, noto come: contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni.
Lo chef nel processo non sarà presente in veste di parte civile in quanto il suo ruolo sarà di testimone. Una delle prime udienze si è svolta nella mattina del 9 ottobre 2024, durante la quale lo chef ha affermato: “Il menu e le mie foto? Non ho mai concesso il loro utilizzo”. Una storia non ancora finita e che dovrà essere affrontata in più tappe.