Elezioni Emilia Romagna, il programma di Elena Ugolini in vista delle Regionali: focus sul sistema sanitario
Elena Ugolini presenta la sua prospettiva su come ‘salvare’ il sistema sanitario. Non un centesimo di più ma tanta organizzazione.
Emilia Romagna, terra tradizionalmente considerata ‘rossa’, affronta la vigorosa sfida lanciata da Elena Ugolini, facente parte di una civica schierata nel centrodestra. Cuore del dibattito la difficile questione della sanità pubblica, al centro di molteplici assalti (anche letterali nel caso degli episodi di violenza nei pronto soccorso) e chiaramente boccheggiante, in forte difficoltà, tra carenze di medici, infermieri e personale sanitario in generale.
Una situazione difficile da risolvere; comune un pò a tutta l’Italia, anche se difficilmente l’Emilia Romagna accusa i problemi presenti invece in Campania, ad esempio. Il merito risiede infatti in una positiva traduzione di gestione di sinistra della sanità marchigiana. In questo caso Elena Ugolini ha proposto un programma che scommette sul legame col territorio, muovendosi tramite una forte connessione coi medici, infermieri e associazioni di volontari già presenti sul territorio. Senza trascurare loro, le farmacie.
Chi sono i pazienti deboli, per la Ugolini? Innanzitutto i malati cronici, poi gli anziani e infine i quartieri in degrado della Città Metropolitana. Tutte persone verso cui occorre rinnovare i più urgenti e necessari soccorsi.
Ugolini controbatte alle accuse della sinistra: ecco le argomentazioni
Nonostante in Italia, quando si discuta di riforme sanitarie, si sottintenda inevitabilmente un taglio dei servizi e un appalto a società private, Ugolini afferma di voler mantenere lo status quo, senza svendere altri pezzi di sanità pubblica ai privati. Lo scetticismo sull’argomento è alquanto forte, considerando come questo sia stato il metodo della destra e di una certa frazione della sinistra neoliberale per gli ultimi decenni.
Ugolini vuole “mettere al centro il malato per favorire un percorso personalizzato senza che si debba passare da uno sportello all’altro“. Un obiettivo da attuare tramite un potenziamento della “rete dei professionisti, dai medici, agli infermieri e alle farmacie“.
Il dialogo con Roma
La candidata, essendo afferente al centrodestra, non ha criticato l’assenza di ulteriori risorse in arrivo da Roma, preferendo concentrare l’attenzione su come vengano impiegati quelli già presenti in Regione, lasciando intuire come vi sia a suo giudizio un cattivo utilizzo dei fondi erogati. Parsimonia e buona gestione, pertanto; sfruttando fino all’ultimo centesimo di quanto già si dispone.
In quest’ambito si vuole invece ‘spingere’ maggiormente sul fronte dell‘elemento tecnologico: più digitale, più innovazione, più strumenti tecnologici. In particolare “con il lancio del Fascicolo sanitario elettronico siamo stati un’eccellenza mondiale. Ora rischiamo di rimanere indietro. Con il governo centrale siamo pronti per un progetto ad hoc…“. Un piano quindi chiaro in vista delle elezioni di novembre.