Stazione di Bologna, la soluzione al tasso di criminalità sempre più alto: nuove risorse ai reparti di polizia e carabinieri
Nuova strategia per combattere la criminalità a Bologna, scopriamo insieme come intende muoversi il governo.
Le stazioni dei treni sono di solito luoghi sensibili, considerati un luogo di transito, di passaggio e come tali estremamente facili a cadere nella criminalità. Un pò in tutte le stazioni delle medio-grandi città italiane occorre porre attenzione, essere all’erta per possibili avvisaglie di pericolo. Scippi, truffe, cambiavalute disonesti, infezioni alimentari, treni in ritardo, spaccio di droga leggera (e pesante), accattonaggio se non violento, comunque molesto. Specie nelle stazioni più affollate le problematiche non mancano, anzi.
La stazione di Bologna non fa eccezione e, proprio per contrastare il fenomeno, sono stati messi in atto efficaci meccanismi volti a reprimere la criminalità o, nelle parole dei rappresentanti delle forze dell’ordine, a “svuotare le piazze di spaccio”. E naturalmente la stazione ferroviaria appare quale bersaglio prioritario.
Ma quali saranno le novità? Innanzitutto più forze dell’ordine: più agenti di polizia, più carabinieri, più poliziotti in giro. Basta invece con le camionette, ma spazio alla sorveglianza appiedati e disseminati per le vie cittadine. D’altronde l’ordine arriva dall’alto, direttamente dai Prefetti.
È tutto partito dalla riunione tenuta dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in prefettura dove si è scelto di dichiarare ‘guerra’ alla criminalità in piazza XX Settembre e in Stazione centrale. Protagonisti rispettivamente il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il sindaco Matteo Lepore, il prefetto Attilio Visconti, il questore Antonio Sbordone e i dirigenti locali delle forze dell’ordine.
Le parole di Piantedosi, un argine alla criminalità bolognese
Piantedosi ha promesso “di destinare risorse aggiuntive straordinarie“, arrivando a garantire dei numeri (quasi) precisi, ovvero “qualche decina di nuove unità entro la fine dell’anno“.
In particolare il peggior atto criminale si è verificato con l’assassinio del giovanissimo ventiseienne Mamadou Sangare. “Ci sono sempre state, con dei picchi di tragicità che abbiamo visto anche in queste settimane” ha riflettuto Piantedosi, specie “il fenomeno degli accoltellamenti tra ragazzi e giovani, che si sta diffondendo sempre più qui come in altre città”.
Il sindaco dalla parte di Piantedosi: tolleranza zero verso lo spaccio di droga
Matteo Lepore promette una strategia comune, pronte all’uso “alcune ordinanze che serviranno a far lavorare in modo diverso le forze dell’ordine“. In particolare si chiede che “non ci siano più presidi fissi ma truppe appiedate e che venga dato agli agenti la possibilità di ingaggio e svuotare le piazze di spaccio. Dobbiamo intervenire in modo drastico”.
Riflettori puntati, in maniera particolare, su “via Boldrini, via Galliera che dobbiamo assolutamente ripulire. E poi la Bolognina dove permane consumo e spaccio“. Un piano ben preciso quindi che i cittadini sperano di vedere divenire finalmente realtà.