Alluvione Emilia Romagna, scelta Irene Priolo come commissaria all’emergenza: annunciati anche i primi contributi economici
Lanciato il piano d’emergenza in Emilia Romagna. Il maltempo ha creato danni irreparabili e continua a far paura.
È Irene Priolo la commissaria per l’alluvione. Già dal primo giorno di incarico ha avuto ben chiare le sue idee, affermando che una delle necessità è “far bene, far presto”. Questo perché le alluvioni non accennano a terminare e il territorio dell’Emilia Romagna è ormai in ginocchio.
E mentre si cercano modi per risolvere le problematiche legate alla sicurezza e alla viabilità, il capo del Dipartimento di Protezione civile ha firmato un’ordinanza ben precisa che affida ad ogni famiglia circa 900 euro per far fronte alle difficoltà legate all’emergenza.
Emerge però un nodo davvero importante: l’insufficienza di un piano economico abbastanza solido da poter permettere tutti i lavori di messa in sicurezza.
Emergenza Emilia Romagna, Priolo si incaricherà di ristabilire l’ordine e sicurezza
Il ciclone Boris ha provocato numerosi disagi e importanti allagamenti soprattutto in Emilia Romagna. A risanare i danni, dev’essere Irene Priolo, la quale ha già mostrato tutto il suo impegno sul campo. La commissaria ha a disposizione 30 giorni per predisporre un piano di interventi urgenti da mostrare al capo della Protezione civile. Il pensiero va anche alle famiglie che sono state colpite direttamente dalle alluvioni e che hanno perso la propria abitazione. In questo caso, il Governo ha scelto di assegnare i primi contributi a coloro che hanno la casa distrutta o sgomberata.
Gli assegni partiranno da un minimo di 400 euro e un massimo di 900 euro mensili per le famiglie composte da cinque o più persone. È prevista, inoltre, l’aggiunta di altri 200 euro se nelle famiglie vi è un anziano o disabile. Aperta anche la possibilità di richiedere la sospensione delle rate dei mutui.
Si attendono nuove risorse per gli interventi strutturali
Mentre il numero di sfollati sembra essere calato, fino a raggiungere quota 1.200, finalmente hanno inizio i lavori volti a mettere in piedi quello che il mal tempo ha spazzato via. Tutto ciò, con un unico particolare: non vi sono abbastanza fondi per poterlo fare.
Proprio per questo, Priolo insiste sulla necessità di nuove casse di espansione: “Vanno finanziati i piani speciali per gli interventi strutturali“. Le prossime mosse prevedono quindi l’inserimento nelle prossime leggi di stabilità e bilancio di risorse pronte per fronteggiare non solo il 2025, ma tutto il prossimo triennio.