Ultimi bagni dell’estate: in questo borgo della provincia di Forlì trovi oasi incontaminate | Solo in pochi le conoscono
Riscopriamo insieme un borgo in Emilia-Romagna perfetto per il ‘bagno’. Perché affollarsi sulle spiagge di mare?
L’Emilia-Romagna non è solo turismo balneare, non si limita a spiagge assolate, mari cristallini e ‘ondate’ di turisti in cerca del proprio posto al sole. Tutt’altro, perchè nell’entroterra giacciono dimenticati tanti borghi che sono gemme nascoste, piccole chicche da visitare e gustare con voluttà. Scopriamo insieme alcuni esempi di ciò, senza limitarci solo al trito elemento storico.
Prendiamo ad esempio Premilcuore: ci troviamo qui di fronte a un borgo con bandiera arancione del Touring Club Italiano, frammisto nel cuore dell’Emilia-Romagna. È infatti attraverso Premilcuore che si giunge al Parco delle Foreste casentinesi, a Monte Falterona e a Campigna, seguendo il fiume Rabbi.
Premilcuore era già un piccolo centro urbano in epoca etrusca e romana, tuttavia il suo aspetto attuale deriva dalla conformazione medievale. Infatti Premilcuore era sotto stretto controllo da parte della Chiesa di Ravenna.
Appena nel 1124 entrò a far parte dei conti Guidi, seguito nel 1424 dai Visconti di Milano e nel 1494-96 dagli Sforza. Infine a inizio ‘900 un riassetto amministrativo ‘strappò’ Premilcuore alla Toscana a favore della Romagna.
Che cosa vedere nel centro storico di Premilcuore
Il nucleo principale rimane un abitato medievale pressoché intatto: c’è la classica rocca alla sommità, la Pieve di San Martino, l’Oratorio del Mogio di San Lorenzo e infine il Palazzo Briccolani. Se siete appassionati del Medioevo è un ‘must’ assoluto.
Nello stesso ambito, con una piccola deviazione, è possibile visitare la chiesa di Santa Maria ad Nives, presso Fiumicello. È costruita con pietra locale e risale al 1124, quando il pontefice Callisto II la confermò quale parte della locale abbazia.
Premilcuore come punto di partenza delle passeggiate
Per chi preferisce all’architettura l’attività fisica, Premilcuore è un perfetto punto di partenza per il trekking. In particolare il fiume Rabbi, nelle calde giornate d’estate, si presta a tante soste (e qualche ‘bagno’), grazie alle fresche acque e alla presenza di tante pozze profonde. I sassi sono piatti e ottimi per un asciugamano e, per i più avventurosi, non mancano le grotte.
Ricordiamo che i fiumi però possono, specie per le rapide, essere sempre molto pericolosi; attenzione pertanto, guardia alta e massima cautela specie quando il meteo è instabile. Anche gli anfratti e le grotte meritano attenzione, non sono ‘in sicurezza’. Oltre a ciò consigliamo di visitare il Museo della Fauna del Crinale Romagnolo.