La leggenda della Gioconda: sapete quale ponte ha ispirato quello alle sue spalle? Lo trovate in un borgo in provincia di Piacenza
C’è anche un pò di Emilia-Romagna, nello specifico di Piacenza, nel famoso quadro della Gioconda di Leonardo da Vinci. Scopriamone insieme il motivo.
Passeggiando nel Museo del Louvre e specificatamente nella sua sezione più famosa dedicata all’arte italiana, ci si imbatte nell’opera simbolo dell’intera esposizione museale. È letteralmente circondata di solito da visitatori che si affollano intorno al piccolo quadretto. A quale pittura ci riferiamo? Naturalmente al grande capolavoro di Leonardo da Vinci, La Gioconda. Il sorriso enigmatico, la compostezza dell’insieme, la silhouette perfettamente equilibrata. Ma c’è un altro elemento correlato ed è lo sfondo.
Dietro la Gioconda è infatti visibile, con grande chiarezza, un borgo medievale. Le sagome delle piccole case, i profili aguzzi dei tetti e così via. E soprattutto un ponte con molteplici archi di squisita fattura tardo medievale. Si tratta, ed è stato confermato in via definitiva di recente, del borgo di Bobbio in provincia di Piacenza, osservato dal Castello Malaspina Dal Verme.
Il ponte è tutt’oggi esistente, ammirabile allora come adesso. Il dipinto fu infatti realizzato da Leonardo da Vinci presso Pierfrancesco di Gropparello, dal quale Bobbo è chiaramente visibile con identica prospettiva a quella che vide da Vinci.
Ma di che ponte si tratta? Tutt’oggi esistente nella placida Bobbio, il ponte è detto Gobbo, del Vecchio o del Diavolo. Si compone di 11 archi, tra loro con notevoli differenze di altezza e dimensione. Deriva forse da qui il nomignolo di ‘Gobbo’.
Le leggende del ponte Gobbo: San Colombano e il diavolo
Il ponte era associato, in epoca remota, a diversi miracoli: santi e diavoletti vi passavo spesso, protagonisti di molteplici spettacolari storie. In questo contesto Sam Colombano è spesso presente.
Secondo la leggenda più ‘accreditata’, San Colombano avrebbe incontrato il diavolo il quale gli avrebbe proposto un patto inconsueto. Un ponte costruito in una sola notte dai diavoli in cambio dell’anima del primo umano che l’avrebbe attraversato. San Colombano accettò e il diavolo costruì in fretta e furia il ponte con diversi ‘diavoletti’, motivo per il quale è così gobbo. Il santo riuscì poi a ingannare il diavolo facendo passare per primo il suo orso domestico, cioè un animale.
La realtà storica dietro il ponte Gobbo
Il ponte venne in realtà costruito in epoca romana; l’ossatura odierna risale al VII secolo. Venne poi rafforzato più e più volte nel corso dei secoli, specie a seguito delle continue piene.
In particolare appena nel 1600, cioè in piena epoca barocca, vennero costruiti i grandi archi oggigiorno esistenti. Il ponte era stato minato durante le guerre di indipendenza, quale misura di protezione dagli austriaci, ma fortunatamente non fu fatto esplodere.