Aria condizionata in ufficio, la temperatura non può essere più bassa di così: una legge obbliga il datore di lavoro
Non tutti sono consapevoli delle leggi che riguardano la temperatura sul lavoro: ecco cosa si dice sull’utilizzo del climatizzatore.
Lavorare durante i mesi estivi può presentare sfide significative a causa delle temperature elevate, che possono influenzare sia la produttività che la salute dei lavoratori.
Con l’incremento delle ondate di calore, le aziende e i legislatori stanno adottando nuove misure per garantire la sicurezza e il benessere dei dipendenti.
Negli ultimi anni sono state introdotte regolamentazioni che obbligano i datori di lavoro a fornire dispositivi di protezione individuale adeguati, come creme solari per chi lavora all’aperto, e a garantire uniformi stagionali appropriate.
Inoltre, è stato posto un accento particolare sull’importanza dell’idratazione, vietando il consumo di bevande alcoliche e assicurando la disponibilità di acqua potabile.
La legge per il troppo caldo
Queste misure sono una risposta diretta ai rischi per la salute legati allo stress termico e ad altre patologie correlate alle alte temperature. L’uso dell’aria condizionata nei luoghi di lavoro è un argomento che suscita interesse e dibattito, soprattutto durante i mesi estivi quando le temperature salgono e il bisogno di ambienti lavorativi confortevoli diventa più pressante. In Italia, la normativa vigente prevede che i datori di lavoro garantiscano condizioni di temperatura adeguate per il benessere dei dipendenti.
Secondo il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (d.lgs n. 81 del 2008) e i suoi Allegati, è fondamentale che la temperatura nei luoghi di lavoro sia adeguata all’organismo umano, comunque non inferiore ai 26 °C con una tolleranza di due gradi, considerando anche il tasso di umidità e gli sforzi fisici richiesti dalle mansioni dei dipendenti. Inoltre, l’aria deve essere salubre e in quantità sufficiente, il che può richiedere l’uso di impianti di climatizzazione qualora non sia possibile assicurare una buona areazione naturale.
I parametri sono fissati
Le aziende devono quindi valutare attentamente l’uso dell’aria condizionata. Si deve bilanciare il diritto al comfort dei lavoratori con la necessità di prevenire rischi per la salute, come problemi respiratori o aggravamento delle allergie. La manutenzione periodica degli impianti e l’evitare correnti d’aria fastidiose sono aspetti cruciali per un utilizzo corretto dell’aria condizionata.
La legge specifica che la temperatura interna non dovrebbe essere abbassata di più di 7 °C rispetto a quella esterna durante l’estate, per garantire condizioni ambientali confortevoli. È importante anche che i lavoratori siano informati sul corretto funzionamento dei dispositivi di climatizzazione e su come impostarne i parametri, evitando così disagi e garantendo un ambiente di lavoro ottimale.