Celiachia, in questi casi puoi usufruire della Legge 104: previsto un sostegno economico da migliaia di euro ogni anno
Quali sono le precondizioni, per chi è affetto da celiachia, onde accedere ai benefici della Legge 104? Non è impossibile, ma è alquanto difficile.
Chiunque sia affetto da celiachia o abbia un parente debilitato da questo problema è familiare coi problemi che sottintende: ancora tanti. Troppi ristoranti rifiutano di servire piatti celiaci o di scrivere con chiarezza se le proprie pietanze sono senza rischi per un celiaco e i supermercati stessi ancora faticano ad esporre una sufficiente gamma di prodotti celiaci. Molti hanno avuto ad esempio esperienza di piatti con la carne con tracce di pane tali da causare violente reazioni per chi è celiaco; eppure gran parte dei ristoratori sembra sottovalutare questo problema o finge di considerarlo poco importante.
Ma che cos’è la celiachia? Tecnicamente si tratta di una malattia cronica che, se non rilevata, porta a una lenta distruzione della mucosa intestinale. Ne deriva un’infiammazione causata da una risposta auto immune del glutine, una proteina presente soprattutto nei cereali. Si tratta, se vogliamo utilizzare diverse parole, di un cattivo assorbimento da parte dell’intestino.
Che cosa significa a livello pratico? La persona deve evitare ogni genere di cibo contenente il glutine, principalmente proprio quella pasta e pane cardine della nostra dieta mediterranea. Non è difficile comprendere quali conseguenze – anche psicologiche – ne conseguono, con l’impossibilità di degustare piatti considerati per la maggioranza banali.
Ci si potrebbe allora chiedere, a fronte di questa situazione, perché non si considera la celiachia quale malattia debilitante. Le ragioni non sono completamente chiare, ma sostanzialmente dipende dalla gravità della malattia.
Che cosa prevede la Legge 104
La Legge 104 prevede infatti che si possa accedere all’assistenza dello Stato quando si sperimentano fortissime difficoltà nello svolgimento delle normali azioni quotidiana; tanto al lavoro, quanto nella vita ‘normale’. In questo contesto si matura la possibilità di accedere ad esempio alla pensione anticipata o ai permessi per i familiari.
La celiachia, nella sua ‘normale’ versione, non prevede alcuna forma di assistenza connessa alla legge 104. Ci riferiamo ai due casi più frequenti, quando si manifestano sintomi lievi nel caso di assunzione di glutine o quando c’è una perdita di peso del 10% e intermittenti dolori.
Quando il celiaco accede alla Legge 104
Diversa invece la situazione quando, sotto il profilo tecnico, la celiachia si colloca al terzo o quarto stadio di gravità. In questi casi il paziente o soffre di continui dolori e problemi di peso o fatica proprio a digerire in generale, con grandi danni alla propria vita civile e sociale.
L’inserimento della celiachia, nella sua forma grave e invalidante, è avvenuta con un DPCM del 12 gennaio 2016, inserendola tra le malattie croniche. Occorre sottolineare che, in questi casi, serve una soglia del 46% di invalidità onde accedere a questi bonus, solo dai 15 anni in su.