A pochi km da Imola si trova un borgo incredibile: i suoi vicoli sono un museo a cielo aperto | Questo è il periodo migliore per visitarlo
Emilia Romagna terra di borghi nascosti? Al di là delle città d’arte e della Riviera la Regione nasconde tante preziose ‘chicche’.
Se le città conoscono nei secoli avverse vicende – vengono trasformate dall’industrializzazione, modificate con garage e cavalcavia per le automobili, bombardare durante la seconda guerra mondiale e ricostruite col boom economico – i borghi rimangono sempre più o meno identici. Dal momento della loto formazione, in età medievale, un borgo rimane un borgo. Pertanto questi luoghi si configurano quali autentiche capsule temporali.
Un esempio calzante è senza dubbio il borgo di Dozza, definito da molte riviste turistiche e non pochi influencer come uno dei più pittoreschi e curiosi d’Italia. Si trova nascosto a 6 chilometri da Imola, scendendo a sud di Bologna. Appare, allo sguardo del turista, posizionato su una collina sopra la valle del fiume Sellustra.
La particolarità di Dozza non risiede solo nella sua storia, quanto soprattutto nella scelta di lasciare che divenisse ‘tela’ per i più stravaganti autori della scena artistica contemporanea. In altre parole Dozza è luogo d’arte nella sua massima espressione, un atelier all’aria aperta.
Consideriamo come si possano ammirare, tra le strade, circa cento opere di artisti anche famosi della scena contemporanea, affiancati da affreschi e raffigurazioni artistiche tenuti all’interno della Rocca. In questo caso opere del Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto, come viene definito.
Cosa vedere a Dozza, l’enogastronomia
Appuntamento immancabile del borgo è senza dubbio la fornitissima Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna posizionata nei sotterranei della Rocca, capace di ospitare fino a 800 diverse varietà di vini. Vi sono diversi percorsi specializzati, ciascuno dei quali accompagnati da determinati cibi. Non manca un wine bar sempre aperto con appositi sommelier.
Il percorso apre poi il vaso di pandora di un intero ‘Sentiero del Vino‘ dedicato, volto a connettere le migliori cantine, all’insegna di un viaggio enogastronomico. Passando invece all’ambito fantasy merita una sosta ‘La Tana del Drago‘, un centro studi dedicato a JRR Tolkien. Si tratta anche di una fornitissima ludoteca.
Cosa vedere a Dozza, l’elemento storico
In questo contesto Dozza è naturalmente anche un borgo a metà tra Medioevo e Rinascimento di grande valore. Innanzitutto c’è la Rocca Sforzesca, alla sommità delle vecchie mura. Proprietà ancora fino al 1960 dei Malvezzi-Campeggi, la Rocca divenne prima un palazzo e poi oggigiorno un luogo museale, con Centro studi, collezioni storiche e sale ricreate con gli ambienti medievali d’un tempo.
Immancabile poi la visita, dopo aver ammirato le tante pitture sui muri (non chiamateli graffiti o murales…), alla chiesa di S. Maria Assunta in Piscina, risalente al 1100. La chiesa conserva tutt’oggi una pregevole opera del Rivellino, cioè il pittore Marco Palmezzano.