Covid, in aumento il numero dei positivi in tutta l’Emilia Romagna: l’esperto Sambri lancia un nuovo avvertimento
Riprende vigore l’infezione covid in Emilia Romagna. Vediamo insieme un pò di dati (e raccomandazioni).
Un tempo un mondo intero, Italia compresa, erano annichilite dalla pandemia Covid-19. Il coronavirus dominava le news e le quarantene popolavano le case di infetti e vaccinati, malati e sani. Oggigiorno il Covid non fa ‘più notizia’ come un tempo e riproporre un blocco generale com’era avvenuto solo qualche anno addietro sembra impossibile. Eppure, nonostante lo scetticismo della popolazione, il Covid-19 continua a essere in circolazione e continua a far ammalare, sebbene con danni minori rispetto ad un tempo.
Nel caso dell’Emilia-Romagna i dati degli infetti hanno avuto un’importante impennata dal 4 agosto. Vittorio Sambri lo ha confermato ai giornali locali quali Rimini Today affermando, quale direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell’Ausl Romagna, che la situazione si presenta, se non grave, certo alquanto grigia, degna di una certa attenzione.
Infatti un mese e mezzo fa i tamponi positivi di urgenza al pronto soccorso erano intorno al’1,8%; oggigiorno invece sono saliti a un vertiginoso 21%. Si tratta solo di una piccola percentuale perchè i tamponi sono stati eseguiti solo al pronto soccorso e solo a pazienti con gravi problemi respiratori.
La situazione in questione è quanto i medici definiscono di ‘sottodiagnosi‘, nella quale i pazienti senza gravi problemi derivanti dall’influenza Covid o non sanno di averla o non se ne preoccupano, preferendo guarire a casa o non sottoponendosi a tampone. Niente di male, perchè il Pronto Soccorso è sempre invariabilmente ‘intasato’.
Le raccomandazioni anti Covid: ecco come comportarsi
Le raccomandazioni rimangono allora quelle usuali, insomma ‘le solite’: non contagiare le persone con fragilità, evitare chi lotta già con disabilità gravi o in generale soffre di problemi di respirazione. Il Covid rimane infatti per queste persone un’insidia pericolosa.
Per chi invece ritiene di essere a rischio o in generale vuole attuare una qualche forma di tutela, appare preferibile indossare una mascherina negli ambienti affollati o dove l’aria a disposizione è ridotta o riciclata. Gli ambienti con l’aria condizionata, le stanze chiuse e i trasporti pubblici restano ‘pericolosi’.
Il Covid in estate, una situazione inedita?
I virus naturalmente non si difendono perchè fa troppo caldo o troppo freddo, ma si comportano diversamente a seconda dei contatti tra umani e di dove questi avvengono. In estate di solito ci si incontra all’aperto, si riducono i contatti affollati negli ambienti chiusi; pertanto le malattie circolano assai meno. Il virus difficilmente può trasmettersi in spiaggia o in montagna.
Tuttavia l’aria condizionata può costituire, in questo contesto, un involontario ostacolo: se i filtri non vengono puliti l’aria risulterà sempre più viziata e il rischio di ammalarsi centuplicato. Attenzione alla manutenzione, pertanto!