Vietato grigliare a Ferragosto, arrivato il maxi richiamo per carbonella tossica: partito il sequestro per questa marca vendutissima | Attenzione
Attenzione alle grigliate estive: nota marca di carbonella è stata ritirata a causa della contaminazione da diossina e idrocarburi.
Sequestrati sacchetti di carbone per barbecue in almeno 50 punti vendita dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Trento.
Il giorno di Ferragosto si avvicina sempre di più e come festeggiare questa ricorrenza se non con una tradizionale grigliata sulla spiaggia? E mentre tutti iniziano a prepararsi a questa incredibile serata, ecco che scattano i primi fermi.
In particolare, pare che, in seguito ad un controllo di routine, i carabinieri abbiano scoperto dei lotti di carbonella per barbecue contaminati. Queste bricchette contenevano ceneri di scarto e venivano messe in commercio con false certificazioni.
Insomma, un pericolo non solo per l’ambiente, ma anche per le persone costrette ad inalare indirettamente il fumo proveniente dalla combustione, con alti livelli di idrocarburi e diossine.
Maxi sequestro di carboni altamente tossici
Le indagini in questione, sono state condotte dal Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Trento, i quali hanno rilevato la presenza di ceneri contenenti alti livelli di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine, che venivano miscelate con plastiche leganti non naturali e trasformate in carbonelle per barbecue. La commercializzazione di tale prodotto si è estesa in tutta Europa e ora si è a caccia dei colpevoli e, soprattutto di queste tipologie di carbonelle che vanno immediatamente ritirate dal mercato. Il rischio è davvero alto, i consumatori che hanno già acquistato queste carbonelle, potrebbero fare delle grigliate sprigionando sostanze altamente tossiche e rischiose per la salute.
Ritiro immediato dal commercio
Grazie alla tempestività dell’intervento dei carabinieri, è stato possibile effettuare un sequestro preventivo di sacchetti contenenti bricchette in oltre 50 punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale. Tra questi, figura Obi Italia, che ha dichiarato di aver ritirato le racchette e di essersi costituita come parte civile nel processo. Attualmente, sono stati evidenziati alcuni centri di produzione responsabili della distribuzione delle carbonelle contaminate. Gli indagati sono 9 e sono accusati di traffico illecito di rifiuti e frode in commercio. Non è però la prima volta che si ha a che fare con il riutilizzo di rifiuti tossici, già nel 2023 ci fu un mega sequestro a causa della presenza di queste stesse ceneri all’interno di fertilizzanti e prodotti per l’agricoltura. Adesso, però, la situazione sembrerebbe sotto controllo. Bisognerà solo attendere ulteriori novità da parte del nucleo NOE, ancora impegnato nel controllo dei vari centri di distribuzione.