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I gargoyle di Notre Dame sono anche a Bologna, devi sapere dove guardare e scoprirai un altro mondo incantato | Città segreta da scoprire

Un esempio di Gargoyle di Notre Dame – pexels – Romagnawebtv.it

Alla scoperta dei gargoyle di Bologna, un viaggio affascinante tra uno dei misteri dell’Emilia-Romagna.

Che cosa sono i gargoyle? Si tratta della parte finale dello scarico dei canali di gronda e/o grondaie medievali o rinascimentali: ornate figure raffigurati o teste o interi corpi di uomini o animali fantastici. In italiano a volte si trova il termine doccione, mentre gargoyle è l’originale inglese diffusosi a causa dell’influenza nefasta della televisione e dei film, specie dell’omonima serie tv degli anni Ottanta( Novanta.

L’acqua passando attraverso una grondaia e infine venendo espulsa produce un caratteristico… gorgoglio. Infatti l’originale non è, contrariamente a quanto molti pensano, l’inglese ‘gargoyle’, ma il francese gargouille a propria volta derivante dal latino gurguglio.

La funzione – assai banale in fondo – è dunque quella dell’acqua piovana, di un banale scarico: altrimenti l’acqua penetrerebbe nel tetto, nei muri e nelle fondamenta della casa. Il periodo di maggiore successo per i doccioni decorati è il XIII secolo, in particolar modo in Francia.

Le gargoyle più famose sono quelle di Notre-Dame, a Parigi; un po’ tutti le associano all’immaginario medievale, nonostante nei fatti siano state realizzate a metà ottocento dall’architetto responsabile del restauro, il grande Eugène Viollet-le-Duc.

La bizzarra gargolla di Bologna

Un esempio di gargoyle fuori dal comune è presente anche in Emilia Romagna, nello specifico a Bologna. Si tratta di una statua di ferro, dalle sembianze assolutamente mostruose, ma chiaramente femminili, posta alla sommità di un portico in via D’Azeglio n. 47. Ma chi è? E a cosa serve?

Si tratta di una copia del diavolo in bronzo presente a Firenze, presso Palazzo Vecchio. Quando a Bologna Casa Barilli fu restaurata nell’ottocento, l’architetto Azzolini scelse di inserire questa copia di ferro. Potrebbe essere un riferimento alla strega Caterina che visse in quel quartiere a metà quattrocento; drogava il marito con infusi a base di oppio e come tale fu messa a morte.

La diavolessa di Bologna - pexels - Romagnawebtv.it
La diavolessa di Bologna – pexels – Romagnawebtv.it

Che cosa simboleggia la diavolessa di Bologna

Tuttavia, in quella peculiare collocazione, potrebbe anche ricordare l’orfanotrofio che era lì presente; uno spauracchio onde distogliere le madri dall’abbandonare i propri figli. In effetti poco distante è ammirabile la raffigurazione di una Madonna che stringe sul petto il bambin Gesù.

Le strade della Bologna medievale erano particolarmente pericolose: non erano rari gli assalti, i furti, gli assassinii, i regolamenti di conti tra le famiglie nobili rivali. La statua probabilmente voleva ricordare quel periodo, agire da nume tutelare nei confronti degli innocenti. Non a caso, in generale, il gargoyle in questione è vicino all’ex Ospedale degli Innocenti.