Riviera romagnola, in pochi sanno che esiste un borgo medievale in cui il tempo si è fermato: tra vicoli e mura torni indietro nel tempo
Scopriamo insieme un borgo nascosto, ma incantevole, nel cuore dell’Emilia-Romagna.
L’Emilia Romagna è molto conosciuta per la Riviera e per le splendide città d’arte; tuttavia nascosti nel folto dell’entroterra giacciono diversi paesi di notevole bellezza; spesso scrigni di architettura medievale pronti a dispiegare le proprie ricchezze al turista che sceglie di preferirli rispetto alle ‘solite’ mete. Rientra fermamente in quest’ambito il Borgo di Saludecio.
Si tratta di un bel borgo medievale: non a caso l’ingresso è costituito da una Porta Marina risalente al XIV secolo. La costruì Sigismondo Pandolfo Malatesta e un tempo non era solo un elemento ornamentale, quanto una parte integrante della fortificazione. Il borgo si snoda poi all’interno delineando un panorama bucolico; palazzi di buon gusto, cappelle e semplici, ma orgogliose case contadine.
Tra gli elementi degni di nota occorre menzionare la Porta Montanara; una porta fortificata rivolta verso il nemico dei Montefeltro, cioè la signoria dei Malatesta. Proseguendo è possibile ammirare la Torre Civica, con lo stemma della città; spesso sede di esposizioni.
E infine vi sono dei bei murales presenti nel centro storico: 50 raffigurazioni opera degli artistici della Genius Loci – Ar.Per.C (Associazione Culturale Artistica Ambientalista di Castellabate-Salerno). Proprio per questo Saludecio rientra nell’Associazione Italiana Paesi Dipinti (AssIPaD).
La storia dell’antico borgo
Ma perchè Saludecio si presenta così intatto? Si tratta di un classico esempio di piccola cittadina medievale; i Malatesta tra il 1200 e il 1500 vi eressero il proprio dominio, costruendovi un’ampia cinta muraria e alcune fortificazioni. Non a caso sono presenti due porte medievali di accesso e il classico labirinto di vie, viuzze e vicoli. Però le origini sono ancora più antiche, perchè vi ritroviamo tracce di un insediamento romano.
Nel 1462 Federico Da Montelfeltro occupò Saludecio e il borgo passò sotto il dominio della Chiesa; tuttavia la cittadina continuò a crescere diventando un importante snodo artistico ed economico.
I fantasmi di Saludecio, una piccola guida
Non mancano, va da sé, le leggende e le storie fantasmagoriche. Proprio accanto a Saludecio troviamo infatti Cerreto, un borgo pressoché disabitato. Ci sono le case, ma quasi nessuno abita più qui. Dapprima sotto il dominio di Rimini, poi di Venezia e infine dello stato pontificio non superò mai i cinquanta abitanti.
Passeggiare in questo borgo disabitato – tranne per qualche occasionale eremita e/o artista – è un’esperienza surreale, difficile da descrivere. E un po’ di inquietudine, in questo contesto, non può certo mancare.