Mutuo, solo con questo metodo risparmi fino a 50.0000: la nuova trovata dello Stato per abbassare le tasse | Non è uno scherzo
Le novità a livello europeo ci coinvolgeranno anche nella nostra vita quotidiana: ecco cosa cambia per il mutuo.
Acquistare un immobile è diventato complicato per tantissimi italiani. La situazione economica globale che si è venuta a creare ha portato ad alcune conseguenze tangibili direttamente sui portafogli delle famiglie. C’è da sottolineare che veniamo da alcuni eventi di portata storica non indifferenti.
Prima la pandemia da Covid-19, che ci ha costretti al distanziamento sociale e ha causato una riduzione drastica della produzione e dei consumi. Poi, lo scoppio dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente hanno avuto delle conseguenze dirette sulle catene di approvvigionamento e sull’economia mondiale.
In tutto questo, l’aumento dei prezzi delle materie prime si è scaricato a valle sui consumatori, causando un aumento anche dell’inflazione, con costi sempre superiori da sostenere per tutti. Ora, però, alle porte sembra esserci un periodo di relativa ripresa. O, almeno, questo sembra indicare il principale istituto economico europeo.
La politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) gioca un ruolo cruciale nell’economia dell’Eurozona, influenzando vari aspetti finanziari, tra cui i tassi dei mutui. Negli scorsi giorni la BCE ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base, un cambiamento significativo che ha un impatto diretto sui mutuatari.
I tassi d’interesse
I tassi d’interesse della BCE sono fondamentali per determinare il costo del denaro. Quando la BCE riduce i tassi, il costo per le banche di ottenere denaro diminuisce. Questo, a sua volta, permette alle banche di offrire mutui a tassi più bassi ai consumatori. Al contrario, un aumento dei tassi renderebbe il prestito più costoso, influenzando al rialzo le rate dei mutui.
Con il recente taglio dei tassi, si prevede una riduzione delle rate mensili per i mutui a tasso variabile, che sono direttamente collegati all’Euribor. La BCE continua a monitorare l’inflazione e altri indicatori economici per guidare le sue decisioni future sui tassi d’interesse.
L’impatto sui mutui
Le proiezioni attuali suggeriscono un aumento dell’inflazione per il 2024 e il 2025, il che potrebbe portare a futuri aggiustamenti dei tassi. A titolo esemplificativo, su un mutuo variabile da 200.000 euro, si potrebbero risparmiare nel corso di 25 anni qualcosa come più di 50 mila euro.
I mutui a tasso fisso, che non fluttuano con i cambiamenti dei tassi d’interesse, rimangono generalmente più convenienti rispetto ai variabili. Tuttavia, con il taglio dei tassi, la distanza tra i due tipi di mutuo potrebbe ridursi, rendendo i mutui a tasso variabile più attraenti per alcuni consumatori. Ovviamente, i tassi d’interesse non sono l’unico indice da tenere d’occhio: molto dipenderà anche dall’inflazione e da altre cause.